Caroline Loeb: C’est la ouate, ma non solo …

Durante un’intervista a François Mitterand, fatta dal giornalista Yves Mourousi, alla domanda: “Qual è la sua canzone preferita del momento?” Il presidente della Repubblica rispose: “C’est la ouate!”

(tratto da Point Anecdote)

C’est la ouate”, grande successo dell’anno 1987, vede come interprete Caroline Loeb, una giovane cantante francese di trent’anni che raggiunge i primi posti delle classifiche in tutto il mondo. In Italia per diversi mesi si posiziona persino al primo posto.

Ma chi è in realtà Caroline Loeb?

Loeb2Caroline Loeb nasce il 5 ottobre 1955 à Neully sur Seine, vicino a Parigi. Sua madre Cécile era scrittrice ed editrice. Suo padre Albert Loeb era gallerista. Grazie a sua madre, cresce tra i libri, i dischi e ascolta molta Opera (è con gli spartiti di Mozart e di Verdi che inizia ad imparare l’italiano), i suoi nonni erano pittori e poeti o commercianti di quadri. Suo nonno è stato uno dei più grandi commercianti di quadri nel periodo tra le due guerre, era amico di André Breton Picasso e Giacometti.

Dopo un’infanzia vissuta a New York, si iscrive ad un corso di recitazione al Teatro di Parigi. Debutta così al “Palace” con una commedia, nella quale ha sei ruoli, scritta dagli autori del gruppo TSE con i decori e i costumi di Paloma Picasso, poi al Palace con una commedia,  “Santa Claus is back in town”. Continua a impegnarsi ed in seguito ottiene i primi importanti ruoli nel cinema (Flammes 1978). Nel 1983 scrive e pubblica il suo primo album “Piranana” che le permette di farsi notare nel mondo musicale.

Il suo amico delle notti folli parigine, Pierre Grillet, paroliere musicale, le presenta alcune frasi che diventano “C’est la ouate”, un ironico inno alla pigrizia.

Philippe Chany compose la musica e dopo aver trovato i mezzi per produrla, grazie al suo amico Stephan Janson, uno stilista di moda a Milano, il brano viene registrato in uno studio in centro a Parigi, allo studio delle “Halles”.

C'est_la_ouateInizialmente nessuna casa discografica è interessata alla canzone, nessuno ci crede. Yves Rose, il produttore di Stephanie di Monaco la trova interessante e propone di farla cantare alla principessa. Caroline si dichiara categoricamente contraria e con l’aiuto di Philippe Costantin, il titolare della casa discografica Barclay, fa uscire nell’ottobre del 1986 il pezzo nella versione 45 giri e Maxi 45 giri. Dopo la sua prima apparizione alla televisione TV6, la canzone, diventa rapidamente famosa tra i giovani francesi, e raggiunge i primi posti delle classifiche in Francia, Italia, Spagna, Austria, Germania, Argentina e Cina, con oltre 500.000 copie vendute. Successivamente viene incisa anche una versione in inglese “And so what” firmata da Seymour Stein, il produttore di Madonna in quel periodo, ma è in francese che la canzone fa il giro del mondo.

Nel 1993 Caroline lavora come animatrice alla televisione e al tempo stesso dirige alcuni spettacoli musicali sul repertorio di Edith Piaf, Marlene Dietrich, Jacques Prévert e altri. Nel 1999 vince il Premio Molieres al Festival di Avignone con un’opera da lei diretta sui quaderni di Shirley Goldfarb e interpretata dall’attrice Judith Magre.

Nel 2001 partecipa in Italia alla trasmissione “La notte Vola” su Canale 5. Pubblica nel 2006 il suo primo romanzo “Has Been” e nel 2007 propone a teatro “I monologhi della vagina”.

portrait Loeb:Olivier DenisÈ il 2008 quando presenta al Festival di Avignone lo spettacolo musicale “Mistinguett, Madonna et moi”, un repertorio ironico di storielle da Mistinguett fino a Madonna passando da Gainsbourg, Josephine Baker e sue nuove canzoni. Un lavoro che conquista varie città, tra cui ovviamente Parigi.

Subito dopo nel 2009 Caroline Loeb esce con il suo nuovo album “Crime parfait”: un insieme di canzoni poetiche e commoventi. Un album arrivato dopo un periodo, dove capisce che il successo di “c’est la ouate” non le aveva portato nessuna certezza, né alcuna solidità professionale. Decide così di prodursi da sola.

Dal 2012 fa parte degli artisti di “Star 80”, uno spettacolo coinvolgente, che conquista tutte le più grandi città francesi, dove i vari cantanti presentano i successi di quei celeberrimi anni. Mette in scena un cabaret “Goujon Folichon” con Julien Fanthou et Gérald Elliot, e allo stesso tempo parallelamente scrive, produce e recita il suo nuovo spettacolo musicale su George Sand, una grande scrittrice francese, “George Sand, la mia vita, la sua opera” diretta da Alex Lutz. Nel 2016, scrive e produce un nuovo spettacolo “Françoise par Sagan” sulle interviste di Françoise Sagan, di nuovo diretto da Alex Lutz, seguito da un doppio Cd “Caroline Loeb lit Françoise Sagan”.

Dopo “Françoise par Sagan” è nominata ai Molieres come miglior monologo nel 2018.

Con ben 350 rappresentazioni Caroline conquista non solo la Francia, anche Londra, Losanna, Singapore e Hong -Kong, presto il Museo YSL a Marrakech, Nantes, Lione Bruxelles e in febbraiuo sarà in Israele (Tel Aviv, Gerusalemme, Raanana, Ashdod e Netanya).

Loeb3Dopo le sue ultime produzioni Les Bons Becs in Big Bang e “Caroline Montier canta Barbara Amoureuse”, pubblica il suo nuovo album “Comme Sagan”  che contiene il disco di successo del momento “Toxique

Partecipa al Fashion Freak Show la rivista di Jean-Paul Gauthier al Folies Bergère come ospite, dopo Rossy di Palma, Dita Von Teese e Catherine Ringer.

Ultimamente propone un nuovo cabaret “Chiche!”, dove in veste commovente e punk racconta tra canzoni e aneddoti ironici il suo percorso di vita. Un inno alla vita ed un invito a guardare sempre avanti per poter inseguire le proprie passioni. Uno spettacolo che lei ha voluto e realizzato con l’aiuto di tre musicisti formidabili.

Incuriosito dall’estrema ecletticità di questa artista incredibile, le faccio una piccola intervista

– Con una carriera così intensa, hai comunque realizzato ciò che ti eri prefissata nella tua vita?

“Certo e anche di più delle mie aspettative. Quando avevo vent’anni, volevo essere una attrice di teatro, sognavo guardando le star hollywoodiane. Non avrei mai immaginato di fare un disco incredibile, sopravvivere al successo e avere una vita da artista ricca e lunga trent’anni. Scoprire anche di essere regista, ritrovare il palcoscenico e la canzone, è stato entusiasmante”

– Dicono che i cinquant’anni siano la nuova giovinezza. Che ne pensi?

“In effetti ho deciso di salire sul palco con i miei spettacoli a cinquant’anni. Mi sono detta che non volevo pentirmi un giorno di non averlo fatto, non volevo dirmi – avrei dovuto … avrei potuto…- È stato in quel preciso momento che ho trovato le ragioni profonde per le quali facevo questo mestiere e le mie prime passioni, tutte figure femminili forti e libere come Mistinguett, Josephine Baker, Marlene Dietrich, Madonna, George Sand, Françoise Sagan. Donne che hanno inventato un modo unico di stare al mondo, fuori dai canoni e che mi ispirano tutti i giorni.”

– Nel corso della tua vita cosa hai acquisito e cosa hai portato nel presente?

portrait Paolo Calia“L’arte è sempre stata il cuore della mia vita. Posso anche dire che l’arte mi ha salvato la vita. Ancor oggi trovo delle risposte alle domande che mi faccio leggendo un libro ed ammirando le creazioni degli altri. Oggi mi sento al posto giusto, curo i nuovi progetti e assaporo il lusso supremo che questi rappresentano. Anche se questo a volte può essere difficile e impegnativo, almeno tutti i giorni so perché mi alzo e sono contenta che il mio pubblico a sua volta sia toccato da ciò che faccio. Sopporto sempre meno ciò che è falso e sono diventata molto esigente con gli altri e con me stessa.

Spero di poter continuare il più a lungo possibile! Emozionare e far ridere la gente è il regalo più bello! E poi creare e lavorare mi tiene attiva.

Come dice all’inizio del suo ultimo spettacolo “Non sono conosciuta come una cantante, sono conosciuta come una canzone! Non è la stessa cosa!” in questi anni ci ha saputo dimostrare che è un’artista completa: regista, stilista, speaker televisiva e radiofonica, scrittrice, attrice e cantante.

E’ curiosa e determinata nelle sue scelte, e ha sempre tante idee e tanta voglia di fare. Amante dell’azione e della velocità, apprezza il bello in tutto ciò che fa. Nonostante sia difficile per la stampa identificarla come regista, è comunque per lei una forte emozione dirigere uno spettacolo.

Loeb1Oggi possiamo incontrarla in Francia con « Chiche! ». Prossimamente al teatro « l’Archipel » à Parigi per 10 rappresentazioni eccezionali dal 6 febbraio al 25 marzo 2020.

Cara Caroline continua a sorprenderci e ad emozionarci con le tue performance, perché …

de toutes les manières c’est la Loeb qu’on préfère!

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